AL PARCO HORCYNUS ORCA LA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO 2011
Sabato 8 ottobre dalle 9e30 alle 13e30
(Torre degli Inglesi, Capo Peloro)
Per il secondo anno consecutivo la Fondazione Horcynus Orca partecipa alla “Giornata del Contemporaneo”, evento su scala nazionale organizzato dall’AMACI (Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani) che avrà luogo nella giornata dell’ 8 ottobre 2010 (dalle ore 9.30 alle 13.30) all’interno del complesso monumentale Torre degli Inglesi (Capo Peloro, Torre Faro, ME). Obiettivo della manifestazione la promozione dell’arte attraverso l’apertura gratuita degli spazi che istituzioni museali e poli culturali (impegnati nella promozione dell’arte contemporanea) mettono a disposizione del pubblico. L’evento in questi anni ha permesso di realizzare una mappa dell’arte di oggi (coinvolgendo le grandi città come i piccoli centri) grazie al potenziamento e alla valorizzazione degli artisti contemporanei.
La partecipazione alla “Giornata del Contemporaneo” si sposa con l’indagine della Fondazione Horcynus Orca sui linguaggi artistici mediterranei che da anni si sviluppa attraverso rassegne personali e collettive dedicate ad artisti italiani e stranieri, la commissione di progetti temporanei o permanenti, la formazione di una collezione di arte contemporanea mediterranea e la creazione di un archivio di video d'artista che attualmente è fra i più completi e interessanti esistenti in Italia in relazione all'arte contemporanea arabo-mediterranea.
La “Giornata del Contemporaneo” fin dalla sua prima edizione del 2005 si avvale del sostegno della Direzione Generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e gode dell’ Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
La galleria d’arte contemporanea della Fondazione Horcynus Orca
Video arte del Mediterraneo, Punteggiature d’arte contemporanea
Dall’archivio della Fondazione Horcynus Orca (fra i più completi e interessanti esistenti in Italia in relazione all’arte contemporanea arabo-mediterranea) sono stati selezionati dei video d’arte che verranno proiettati in una sala del complesso monumentale denominato Torre degli Inglesi. L’archivio Horcynus Orca è curato e realizzato dalla critica d’arte e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Horcynus Orca Martina Corgnati.
Tra le ultime acquisizioni della Fondazione Horcynus Orca (che ad oggi vanta un patrimonio artistico tra i più interessanti esistenti in Italia) la scultura Porta d’Oriente dell’artista siriano Ahmad AlaaEddin e un importante dipinto dell’artista egiziana Amal Kenawy.
Nermine Hammam I dimenticati – The forgotten ones –
Rimane aperta al pubblico la mostra fotografica di Nermine Hammam – “I dimenticati – The forgotten ones” – inaugurata il 21 giugno 2009 in occasione di una tre giorni d’arte organizzata dalla Fondazione Horcynus Orca. In quella occasione alla presenza di Nermine Hammam sono state esposte per la prima volta in assoluto una ventina di immagini realizzate fra il 2008 e il 2009 dalla fotografa e artista egiziana nel manicomio del Cairo. Immagini “artistiche” attente alla bellezza dei passaggi e alla composizione delle forme ma portatrici di sconvolgenti contenuti di dolore e di abuso; immagini che ci riportano con drammatica evidenza alle oscure memorie dell’Italia pre-basagliana.
Germano Cucinotta/Mauro Mondello No Hope – Voci dal nulla
La mostra fotografica No Hope – Voci dal nulla realizzata dal fotografo Germano Cucinotta e dal giornalista Mauro Mondello (inaugurata nell’ultima edizione dell’Horcynus Festival), contiene delle immagini raccolte fra marzo e giugno del 2011 al confine tra Tunisia e Libia, precisamente nel campo profughi di Shousha ed al posto di frontiera di Ras Jdir, i luoghi in cui dallo scorso febbraio ad oggi più di 900.000 profughi provenienti da tutta l'Africa, hanno cercato riparo in fuga dal conflitto libico.
Sono scatti che ritraggono ciò che non è possibile spiegare con le parole, ciò che forse nemmeno la visione stessa riesce a completare; quel senso d'impotenza, di disperazione, con cui si trova costretto a convivere qualsiasi essere umano trascinato di fronte al dramma della guerra.
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