"La pittura è il mio mestiere. Cioè è il mio mestiere ed il mio modo di avere rapporto con il mondo. Vorrei essere appassionato e semplice, audace e non esagerato. Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità."
Renato Guttuso, 1957."I funerali di Togliatti" - Storico quadro di Renato Guttuso
Oggi inizia il centinario dalla nascita di Renato Guttuso.
Alchimia della Bellezza lo festaggia come merita un grande Maestro della levatura del pittore di Bagheria.
Abbiamo tra le mani una bella pubblicazione di opere di Renato Guttuso, risalente al Novembre 1969.
Il curatore, Amerigo Terenzi, scriveva allora: "Nell'esercizio razionale dell'ottimismo risiede il segreto che spinge gli uomini di buona volontà, guida il loro entusiasmo, le loro umane passioni, li porta ad agire e a credere nelle azioni che compiuno, nell'opera loro. I prossimi decenni dimostreranno che questo lungo racconto di sangue e di eroico entusiasmo degli uomini di buona volontà degli "anni del Signore" dal 1939 al 1969, è un limpido monito di ottimismo , un atto di fede e di fiducia nelle "virtù" dell'uomo e nelle sue capacità di sopravvivere e costruire una nuova società reale, non utopistica, dove l'uomo sarà "homo hominis amicus" così come cantò, nel lontano 1942, Paul Eluard negli ultimi versi de "La derniere nuit".
Nous jetons le fagot des ténèbres au feu
Nous brisons les serrures roulliées del l'injustice
Des homme vont venire qui n'ont plus peur d'eux-mêmes
Car ils dont sûre de tous les hommes
Car l'ennemi à figure d'homme disparait"
Del nostro artista, lo scrittore Carlo Levi ha scritto: "Renato Guttuso è un grande pittore. Lo è, e tale viene giustamente considerato non soltanto dai critici o dagli intenditori d'arte, ma dall'opinione popolare, di tutti coloro che ne hanno in qualche modo seguito l'opera, non attraverso le esposizioni e i successi internazionali, ma sui giornali, sulle riviste, sui manifesti del Partito comunista italiano. E' un pittore vero, e l'aggetivo grande che si usa associare al suo nome significa forse proprio questo: che la sua pittura esce naturalmente dai limiti intimi e privati della ricerca e della forma, ma si identifica del tutto con i suoi contenuti, che sono grandi passioni, grandi lotte, grandi movimenti di liberazione nazionale e sociale, grandi speranze, grandi sacrifici: gli esempi cioè della grandezza dell'uomo attraverso la sua battaglia continua e quotidiana, di cui il nostro tempo è così drammaticamente ricco. E' proprio la grandezza dei fatti e dei sentimenti e delle idee che muovono il mondo, la grandezza dell'uomo, il luogo poetico dell'ispirazione di Guttuso".
Autoritratto
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