giovedì 10 gennaio 2013

Acquedolci: illuminante dibattito sull'Arte

Un altro sito Internet sulla Tavola Rotonda: 98zero.com
Si è svolta ad Acquedolci, alla sala Consiliare, la Tavola Rotonda organizzata dall'ACM e da Nebrodi Arte sul tema della Luce nell'Arte Contemporanea. E' stato l'evento conclusivo della mostra collettiva dallo stesso titolo, alla quale hanno dato la loro adesione, esponendo le loro opere, 28 artisti provenienti da tutta Italia.
Un dibattito costruttivo, a volte acceso, ma profondo e appassionato, senza decadere mai nei personalismi o nella polemica fine a se stessa. A moderare la serata sono stati i due presidenti delle due associazioni, Farid Adly e Benedetto Ventura. Adly ha introdotto il dibattito con una relazione (vedi testi allegato; qui in fondo nel corpo del messaggio) che ha delineato i confini dell'argomento da trattare. "I temi che saranno affrontati nella Tavola Rotonda - ha detto - verteranno sul ruolo dell'arte nella società contemporanea e sulle interpretazioni che gli artisti partecipanti alla collettiva hanno dato del tema proposto. E' un momento di riflessione, per rilanciare i progetti artistici e culturali che le nostre due associazioni hanno inteso di mettere in campo".
E poi ha proseguito: "Crediamo nel lavoro collettivo e nella necessità del confronto tra posizioni e idee diverse, per far passi in avanti e sempre verso l'alto a tutta la società nella quale viviamo. Tutti i grandi artisti sono diventati tali perché hanno costituito gruppi, correnti e movimenti artistici, perché hanno espresso le loro idee sulla società e le hanno riversate nelle loro opere e perché si sono confrontati su riviste e libri.
Credo che la Cultura debba essere il faro, e non lo zerbino, per il potere e in questo quadro credo fermamente che l'artista debba sottrarsi all'egemonia mercantile, senza per questo aborrire il mercato".
All'evento ha partecipato attivamente l'amministrazione comunale con un saluto dell'assessora, Daniela Zingale ed un intervento finale del Sindaco Avv. Ciro Gallo.
Numerosi gli interventi di artisti e pubblico, interventi che hanno messo in campo un'energia vitale per un confronto sincero e senza veli. Oltre a tematiche di storia dell'arte attinenti alla questione dibattuta, che cos'è l'arte, sono state espresse opinioni a confronto sulle correnti artistiche del novecento. Dibattito acceso che ha toccato sì momenti dialettici proficui e promettenti, ma non è mai decaduto nello scontro frontale diretto. Un confronto libero nel quale è stata garantita la pluralità delle opinioni e la massima libertà d'espressione per tutti, nel quadro di un tempo condizionato soltanto dalla necessità di dare la parola al numero più alto di persone. 
Un altro interessante argomento è stato quello della libertà dell'artista da ogni condizionamento economico e politico, in particolare è stata denunciata l'egemonia delle gallerie d'arte nazionali, con lo stuolo di critici a comando monetario, che spremono i giovani artisti, sfruttando il loro bisogno di visibilità.    
Sono intervenuti nel dibattito Nunzio Ingenuo, Mario Biffarella, Pietro Cordici, Franco Spaticchia, Calogero Corraio, Felicia Lo Cicero, Masina Vernagalli, Nicola Chiaromonte, Giuseppe Greco, Salvatore Morello e Benedetto Ventura. 
Questo dibattito potrà sicuramente continaure in forma scritta sui blog www.alchimiadellabellezza.blogspot.com e  www.lalucenellartecontemporanea.blogspot.com
La serata si è conclusa a tavola con una pizza e un bicchiere di vino, presso la locale pizzeria Il Sogno di Nino Cassarà, dove è stato più diretto e socievole il confronto, arricchito da aneddoti e racconti di vita vissuta. La presenza alla cena del Sindaco Avv. Ciro Gallo, noto per la sua vicinanza all'arte ed agli artisti nebroidei, ha creato un clima di confronto diretto con le istituzioni.
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La collega Linda Riotta ha scritto un articolo sulla mostra e sulla Tavola Rotonda, apparso sulla rivista digitale NuovItalia.com diretta dal giornalista Nuccio Carrara.
http://www.nuovitalia.com/component/content/article/2-primo-piano/3296-acquedolci-un-successo-la-collettiva-darte

La collega sta preparando delle schede per ciascuno dei 28 artisti partecipanti. Inizierà con Innocenzo Gerbino, perché - mi ha scritto - "è il più giovane".
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Appunti per la Tavola Rotonda
"La Luce nell'Arte Contemporanea"
di Farid Adly
I temi che saranno affrontati nella Tavola Rotonda verteranno sul ruolo dell'arte nella società contemporanea e sulle interpretazioni che gli artisti partecipanti alla collettiva hanno dato del tema proposto. E' un momento di riflessione, per rilanciare i progetti artistici e culturali che le nostre due associazioni hanno inteso di mettere in campo.
Che cos'è l'arte? A cosa servirà mai l'arte se non a prendere le nostre teste chiuse , a farle ruotare di 360° e a scoperchiarle facendo vedere loro cose che prima non vedevano?
Non è solo, quindi, una questione di Estetica. D'altra parte si dice che non di solo di pane e d'acqua si vive, (non nel senso della frase di Maria Antonietta “che mangino brioches”, che poi le valse la ghigliottina), nel senso cioè che bisogna nutrire e curare l'anima. L'artista, ed in generale l'intellettuale, si assumono una grande responsabilità nei confronti della società, un ruolo di anticipazione delle problematiche e delle visioni.
L'arte in questa concezione non è solo tecnica, ma non è, allo stesso tempo, la negazione del talento e delle capacità. Il lavoro dell'artista sottostà ad un'idea, ad un pensiero che riflette sulle condizioni che la società vive in un dato periodo. L'arte per l'arte non ha portato da nessuna parte. I grandi movimenti e correnti artistiche sono nate sulla scia di grandi trasformazioni (l'industrializzazione, movimenti sociali, le guerre, ecc...)
L'arte è stata al centro dell'attenzione di ogni civiltà e di molte di queste, le nostre conoscenze si basano fondamentalmente sullo studio dei reperti artistici scoperti negli scavi archeologici. E questo vale anche per la preistoria: i graffiti rupestri della Francia e dell'Africa sono lì a testimoniare che anche nelle società dell'Uomo cacciatore nomade, le raffigurazioni “artistiche” hanno avuto un loro posto; nelle caverne dove passava. Sono state il segno del loro tempo che ci ha trasmesso una testimonianza delle attività, delle problematiche e delle preoccupazioni dell'uomo primitivo.
Alcuni studiosi accentuano il discorso sull'elemento identitario che l'arte assume, come ruolo di trasmissione del sapere, dei gesti, dei gusti e della tradizione legata al territorio. Questa visione ci potrebbe anche stare, se fosse affiancata anche dall'altra faccia della medaglia: l'apertura alle altre culture, alle altre esperienze ed alle altre tradizioni. Per riflettere meglio su questo punto vi invito ad andare a studiare le condizioni in cui sono nate due invenzioni dell'uomo, che hanno cambiato la storia delle civiltà: l'alfabeto e la moneta. L'incontro tra Egizi e Sumeri ha portato al primo alfabeto fonetico, un matrimonio felice tra i segni aghiformi e il geroglifico. A Creta l'incontro tra diverse civiltà del Mediterraneo ha portato all'invenzione della moneta, per sostituire più agilmente il precedente sistema del baratto. Questo balzo in avanti è stato possibile soltanto grazie all'incontro tra civiltà diverse. E in tutt'e due i rami, lo sviluppo artistico (calligrafia e bassorilievo, soprattutto) è stato determinante.
Per rimanere invece nel campo strettamente artistico, rimando alla nascita del cubismo. Un quadro di Picasso Les Madmoiselles d'Avignon (1907) è stato ispirato dalle statuette africane, merce esotica a Parigi a quei tempi. Questo riferimento ci rimanda alla definizione del ruolo dell'arte di cui sopra: i colonialisti hanno degradato l'arte africana a merce esotica, l'artista vi ha visto altro: un messaggio che ha sconvolto il decorso delle convenzioni estetiche della metropoli.
Anche l'arte è condizionata dalle vicende storiche della società. A metà del secolo scorso, in seguito alla II guerra mondiale, la capitale internazionale dell'arte ha traslocato da Parigi a New York.
Crediamo nel lavoro collettivo e nella necessità del confronto tra posizioni e idee diverse, per far passi in avanti e sempre verso l'alto a tutta la società nella quale viviamo. Tutti i grandi artisti lo son diventati perché hanno costituito gruppi e movimenti artistici, perché hanno espresso idee nelle loro opere e si sono confrontati.
Credo che la Cultura debba essere il faro, e non lo zerbino, per il potere e in questo quadro credo fermamente che l'artista debba sottrarsi all'egemonia mercantile, senza per questo aborrire il mercato.

E per realizzare questo fascio di luce dovremmo farci guidare dalle parole di Don Lorenzo Milani: "Sortire da soli è l'avarizia. Sortire insieme è la politica" (Lettera a una professoressa) e di Ernest Bloch: "Pensare significa oltrepassare" (Il principio speranza).

Farid Adly


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