Studenti e professori accampati nelle tende e in sciopero della fame. Succede, questa volta, all'Accademia di Belle Arti di Roma in piazza Ferro di Cavallo, a pochi passi dall'Ara Pacis. Una misura estrema, scattata alla fine di Giugno, per chiedere la riforma dell'antichissimo e celebre istituto d'arte voluto da Federico Zuccari e Girolamo Muziano alla fine del Cinquecento.
"E' dal 1990 - spiegano gli occupanti dei giardini antistanti l'Accademia - che gli studenti attendono di entrare nel sistema universitario, ma resistenze accademiche, sindacali, ministeriali e governative lo hanno sempre impedito e lo stanno impedendo tutt'ora".
Con la riforma del settore artistico-musicale (Legge 508 del 21 dicembre 1999) l'Accademia è diventata una delle sedi primarie di eccellenza e rientra quindi nel settore dell'Alta formazione artistica e musicale (Afam) rilasciando diplomi di primo e secondo livello che però non hanno valore legale pari a quello delle lauree triennali o magistrali.
"Se oggi è possibile in Italia laurearsi, prendere un dottorato di ricerca, essere un professore ordinario o un professore associato o un ricercatore dalla biologia all'educazione fisica, deve essere possibile farlo anche in arti visive e discipline dello spettacolo, in progettazione e arti applicate, in didattica dell'arte" commentano ragazzi e docenti.
"Le accademie di Belle Arti italiane stanno morendo" è, insomma, il grido d'allarme lanciato da piazza Ferro di Cavallo, dove da oggi si vive sotto al sole dentro tende da campeggio, dissetandosi e sfamandosi solo con banane, mele e arance.
"Andremo avanti a oltranza - aggiungono Dionigi Mattia Gagliardi, rappresentante al consiglio nazionale studenti per la riforma universitaria delle accademie, e Vita Segreto, docente del Consiglio nazionale dei professori di Belle Arti - O almeno fino a che non otterremo l'attuazione compiuta dell'articolo 33 della Costituzione che ci riconosce la stesa importanza delle università, il passaggio delle Accademie nel sistema universitario nazionale, il riconoscimento del titolo di laurea e del dottorato di ricerca, lo status giuridico ed economico dei professori di prima e seconda fascia e l'adeguamento degli organi di rappresentanza e delle strutture didattiche a quelle degli atenei".
E' partita anche una petizione online e una raccolta firme, mentre è in corso un fitto calendario di appuntamenti, cineforum, tavole rotonde e incontri con artisti.
Cosa possiamo fare noi qui nel comprensorio Nebrodi per sostenere le battaglie delle accademie di belle arti ad ottenere i giusti riconoscimenti?
Altre risorse: http://www.bellearti.it/risorse/accadem.htm
Grazie per l'articolo! :)
RispondiEliminaAbbiamo inserito il link del vostro articolo, se non vi dispiace, all'interno del nostro sito www.siamoallafrutta.org
Vi lascio qui segnata, per chi passasse a leggere, il link della nostra petizione:
http://www.petizionionline.it/petizione/riforma-universitaria-delle-accademie-di-belle-arti/4445
Di nulla carissimi e carissime.
RispondiEliminaVi fa molto piacere prendere contatto con una realtà artistica che si batte per la valorizzazione del ruolo della Cultura.
Invito tutti i nostri artisti aderenti al progetto Alchimia della Bellezza e i nostri affezionati lettori di partecipare alla petizione in sostegno della lotta degi studenti e del corpo docente delle Accademie dei Belle Arti (vedi link qui sotto) e di visitare il sito degli studenti di Roma www.siamoallafrutta.org
http://www.petizionionline.it/petizione/riforma-universitaria-delleaccademie-dibelle-arti/4445
Farid Adly
presidente ACM
purtroppo l'arte nel nostro paese è ancora in secondo piano....e con essa anche le accademie di belle arti
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