venerdì 23 settembre 2011

Mario Valenti espone a Catania


Mario Valenti

Il giovanissimo Mario Valenti ha un talento caleidoscopico; infatti oltre alla pittura e scultura, si dedica alla musica, suonando pianoforte, fisarmonica e organo, e realizza scenografie per spettacoli e opere teatrali. E malgrado i suoi soli 17anni, pensa già, prima ancora della maturità, ad un futuro da architetto.

Il suo rapporto con i colori è un qualcosa di ancestrale: ha cominciato a dipingere a 4 anni, creando attorno a sé un alone di meraviglia. Un autodidatta che però non dimentica gli insegnamenti del suo maestro dei primi anni delle elementari: il pittore Sergio Tripodi.

Quando entrate nel salone dell'Associazione “Friends Music Accademy”, di Rocca di Caprileone (Me), non potete non osservare un suo murales significativo: “I Quattro Elementi”. Un dipinto che parte da reminescenze ellenistiche mescolate a profondi concetti di sicilianità, legate poi a fatti e luoghi locali. Il mar Tirreno con le sue isole e la pescosità delle sue acque; il rosso-giallo di un'esplosione che assomiglia ad un vulcano per rappresnetare il fuoco, che viene legato all'arte fabbrile, di tradizione locale e al centro il logo dell'Associazione creato dallo stesso Valenti e realizzato in ferro battuto dal maestro Nicola Chiaromonte; a simboleggiare la terra alcuni pilastri ellenestici in un paesaggio siciliano e alla fine l'aria materializzata con un cielo stagliato da un albero di limone. Un'opera giovanile che esprime profondità di studi e una creatività geniale.

Negli anni di attività, si notano nei lavori di Mario Valenti sviluppi interessanti: ha affinato la tecnica, approfondito i temi e creato i primi sintomi di un proprio stile riconoscibile. Questo passaggio lo si può rendere palese guardando uno vicino all'altro il quadro “L'angioletto con fichi d'India”, una delle sue prime tele, con quello intitolato: “L'Italia con la torre”.

I temi affrontati nei quadri del nostro artista sono legati alla fede e all'attualità, con sempre un riferimento alla mitologia. Non predilige i paesaggi, non certo per mancanza tecnica o di inventiva, ma capita spesso di ricorrere ai paesaggi per creare un ambiente . O se vogliamo un contorno, al ritratto o alla figura centrale del quadro. Esemplari in questo contesto il “Don Achille Passacqua” e il “San Giorgio infilza il serpente”, due opere legate alla sua profonda fede religiosa e alla sua educazione civica nell'attivissima locale parrocchia.

Considero di grande fattura tecnica il quadro “Atrio della Villa Palagonia di Bagheria”, che denota una interessante capacità di definizione dei particolari e allo stesso tempo una scelta accurata dei colori e un uso appropriato dei chiaroscuri.

Appartiene ad un altro filone, della produzione di Mario, il quadro “Saluto tra Ulisse e Penelope”, dove prevalgono colori intensi e scuri; l'artista intinge il pennello nella mitologia per esprimere un messaggio di attualità che non sfugge all'osservatore.
Dello stesso timbro il quadro, già citato, “L'Italia torrita”, che sembra – almeno nella mia interpretazione - un'interessante parodia della vita nazionale dei giorni nostri.

Mario Valenti, classe 1994, è un giovane artista promettente, che ha già partecipato a diverse mostre collettive e si accinge a realizzare le sue prime esposizioni personali. Ha partecipato a numerose estemporanee, riscuotendo riconoscimenti e qualificazioni. Da sostenere ed incoraggiare.


Farid Adly





Comunicato stampa dell'evento catanese con la partecipazione del giovanissimo pittore Mario Valenti





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