Mi scuso per il lungo periodo di silenzio dovuto a vicissitudini personali.
Rispondo, quindi, all'invito dell'amico ing. Farid Adly e al primo commento dell'amico Arch. Benedetto Ventura, pubblicato sul blog "alchimia della bellezza" sul tema dell'arte e che fa seguito ad una discussione in una pizzeria promossa dalla ass.Homo Faber, a fine luglio.
Inizio, come si usa dire, da lontano. A seguito delle varie collettive organizzate nel nostro territorio dalle nostre associazioni d'arte, ho avuto modo di constatare la grande adesione degli artisti nebroidei unita ad un grande desiderio di partecipazione attiva e condivisa all'evento a cui partecipavano. La riuscita della prima esposizione delle arti visive organizzata a Capo d'Orlando dall'ass. Homo Faber nel giugno scorso ha confermato questa tendenza.
In seguito a ciò si apriva un dibattito tra me, Marcello Merlino ed altri su questa partecipazione e sulle sue motivazioni, sul concetto di "artista", di Arte, di contemporaneità.
Ci si chiedeva cosa si intendeva per arte e se esiste una definizione tangibile (ma personalmente non lo penso), quale fosse l'idea di Arte che ognuno di noi ha , e che molto probabilmente è diversa dall'altro, salvo alcuni tratti comuni, cosa si intende per arte d'avanguardia ,transavanguardia , arte contemporanea eccetera ( mi chiedo: le prime installazioni o esposizioni di oggetti comuni o altro esposti come provocazioni o momenti di rottura con i dettami correnti erano arte? E se sì, ripetere o imitare quelle “provocazioni”, oggi, ha un significato , una connotazione artistica? E ancora, chi può essere titolato a giudicare in senso artistico un’opera? I critici d’arte oggi possono essere considerati ancora tali o hanno un’altra funzione? Questi sono alcuni dei tanti temi che in questo spazio cito. L’intenzione è discuterli uno per uno con tutti quelli che ritengono interessante e utile tale discussione, senza limiti di tempo o di partecipanti e aggiornando il tema in base all’evoluzione del dibattito.
Mi scuso per la lungaggine del contributo e a presto
Nicola Chiaromonte
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