sabato 20 novembre 2010

Allarme per la Cultura.

Principe Barberini: ''Vendo ponte romano del 144 a.C. a 1 euro. Quadro desolante''

Roma - (Adnkronos) - Il nobile lancia all'ADNKRONOS l'appello per Ponte Lupo sull'agro romano, lungo la Prenestina, zona in cui - secondo la leggenda - si svolse la battaglia tra gli Orazi e i Curiazi: ''Ai tempi del Bernini il potere si inchinava all'arte mentre oggi non accade più''. Gela, crolla il portale del santuario di Maria SS. D'Alemanna. Pompei, 'Guardian': ''La casa dei Gladiatori non sarà l'ultimo edificio a crollare''. Il 29 in Aula mozione del Pd contro il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi

Roma, 20 nov. (Adnkronos) - ''Sono disposto a vendere il più antico ponte romano a 1 euro ad inglesi, americani, giapponesi, tedeschi, a qualsiasi Paese che sia in grado di tutelarlo, prendersene cura, salvarlo dal crollo imminente''. E' l'appello lanciato all'ADNKRONOS dal principe Urbano Riario Sforza Barberini Colonna di Sciarra, che motiva così la decisione di vendere Ponte Lupo, sull'agro romano lungo la Prenestina, risalente al 144 a.C.


''Purtroppo la magnificenza di Ponte Lupo, all'interno della tenuta 'San Giovanni in Campo Orazio', dove secondo la leggenda si svolse la battaglia tra gli Orazi e i Curiazi, è stata negli anni offuscata, sfregiata dalla cementificazione selvaggia e abusiva, da discariche e e prostituzione'', ha aggiunto il principe Barberini, discendente da papa Urbano VIII.


''Un quadro desolante, una situazione disperata - ha aggiunto - fin quando i nostri politici non capiranno che la cultura, la nostra storia, i nostri beni archeologici sono il petrolio della nazione, da cui trarre anche profitti, la situazione non cambierà. Ma bisogna tutelare i nostri tesori, preservarli, non lasciarli in uno stato di totale e sconfortante abbandono. Situazione inspiegabile e incomprensibile anche per molti archeologi che raggiungono la tenuta, come è accaduto recentemente per un gruppo di studiosi dall'Australia. Spero che le cose possano cambiare, comunque, in futuro - ha proseguito - anche se di fronte all'incuria, al disinteresse da parte di molti la mia reazione è di assoluta sorpresa, di profondo dolore''.


''Provo una certa nostalgia pensando al principe Maffeo Barberini, che una volta eletto al soglio pontificio con il nome di Urbano VIII, ricevette in Vaticano, come secondo gradito ospite, il grande Bernini - ha continuato il nobile romano - sapendo che sarebbe stato ricordato per la magnificenza dei capolavori del celebre artista. Il potere, un tempo, si inchinava all'arte - ha concluso Urbano Barberini - oggi tutto questo non accade più''.


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