sabato 24 dicembre 2011

L'Arte contro la guerra: A Tripoli una colomba di bossoli.


COLORS magazine ha donato alla Città di Tripoli come segno di pace e di speranza "Unhate Dove", una grande scultura a forma di colomba completamente rivestita con oltre 15.000 bossoli di proiettile sparati, raccolti nei 'punti caldi' del pianeta.

L'installazione d'arte, realizzata da Fabrica, sarà ufficialmente donata a Tripoli il 24 dicembre 2011 in occasione della Festa dell'Indipendenza che il popolo libico torna a celebrare per la prima volta dopo 42 anni.

La consegna della colomba è il primo gesto, concreto e simbolico al tempo stesso dell'Unhate Foundation.. La Fondazione, che ha l'obiettivo di contrastare la cultura dell'odio, vuole essere motore e protagonista attivo della volontà di partecipazione e di cambiamento che anima i cittadini del mondo, e in particolare dei giovani.
Un bossolo come una piuma. Quindicimila bossoli per una colomba, simbolo di pace che ricorda la guerra. E le sue vittime. Nella Tripoli del dopo-Gheddafi, nei giardini del Palazzo Reale, a poche centinaia di metri da quel che resta di Bab al-Aziziya, Unhate Dove, una grande scultura a forma di colomba rivestita di proiettili, e' il segno della speranza. Colors Magazine donera' ufficialmente domani la scultura alla citta', in occasione della Festa d'Indipendenza, che i libici tornano a festeggiare dopo 42 anni vissuti sotto il potere del colonnello.
''Un bossolo e' testimone di atti violenti. Un bossolo serve a uccidere - dice ad AKI - ADNKRONOS INTERNATIONAL Erik Ravelo, direttore creativo del numero di Colors 'Con Amore' e creatore di Unhate Dove - La colomba, nel mondo intero, e' un simbolo di pace. L'idea era di dare un segnale forte. Una colomba rivestita di proiettili ha in se' qualcosa di 'irriverente'''. E ora che la scultura, dopo aver viaggiato dall'Italia alla Tunisia e dalla Tunisia alla Libia, e' in bella mostra nei giardini del Palazzo Reale, per Ravelo ''non e' piu' un'opera, ma un raccoglitore di storie''.


Storie dei ragazzi che hanno raccolto i proiettili - rifiuti e testimoni di guerra - a Tripoli, a Misurata, a Sirte e in tanti altri angoli della Libia. Storie dei ragazzi della Facolta' di Arte dell'Universita' della capitale libica che hanno contribuito a fare dei bossoli delle piume. Storie dei giovani della Brigata Rivoluzionaria di Tripoli che si sono rimessi la divisa, hanno imbracciato di nuovo i fucili per scortare la struttura della colomba dal confine tunisino fino alla capitale libica.


Nelle parole di Enrico Bossan, direttore di Colors, Unhate Dove vuole essere l'inizio di un ''percorso piu' lungo'', anche perche' i ragazzi dell'Universita' di Tripoli si sono ''affezionati''. ''Hanno sentito che abbiamo dato loro un'opportunita' - prosegue - Per una volta non sono stati loro a cercare qualcuno o qualcosa''.


E anche per questo Colors - il magazine trimestrale che rientra nelle attivita' editoriali di Fabrica - ha concepito il suo primo numero in arabo. Nello spirito del ''percorso piu' lungo'' sul blog 'colorslove.com' i giovani di Tripoli - e di ogni angolo del mondo - postano i loro messaggi e la speranza, dice Ravelo, e' ''che un giorno si possano stampare e inserire nei bossoli'', cosi' da poter essere letti da chiunque passi accanto a Unhate Dove e abbia voglia di sognare o non dimenticare. Cosi' che la scultura, conclude Ravelo, originario di Cuba arrivato in Italia dieci anni fa, continui a essere un ''lavoro di squadra: io l'ho concepita, ma non sono il protagonista, sono solo un semplice compagno di viaggio''.

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