Chi è
l’artista oggi?
Bella domanda.
Ogni giorno ho una risposta diversa, mai la stessa.
Qual è il
ruolo di un artista nella società d’oggi ?
Per questa
domanda ho le idee un po’ più chiare dalla prima.
Per un
paesaggista come me è anche promuovere l’immagine di un paese o di una città
attraverso la realizzazione di mostre che la raffigurano. Rappresentare
monumenti architettonici di centri minori può essere la strada da percorrere
per la necessaria riappropriazione delle comuni radici storiche e culturali.
Il ruolo di un
artista nel territorio è anche diffondere cultura e creatività artistica
attraverso il confronto di diverse esperienze.
La
condivisione d’esperienze, tecniche e linguaggi espressivi da parte di diversi
artisti è il punto di partenza per dare
vita ad un movimento in grado di sviluppare una nuova tendenza artistica è
segnare il tempo.
Ma per
condividere, o litigare , occorre ritrovarsi, e per questo occorre un diverso
approccio culturale tra le istituzioni e gli artisti.
Nell'ultimo ventennio in Italia sono stati utilizzati fiumi di denaro pubblico per il
recupero-restauro di monasteri, conventi diroccati e palazzi nobiliari e la
loro trasformazione in strutture ricettive culturali. Dalle grandi città ai
piccoli centri tanti Enti pubblici hanno usufruito di finanziamenti comunitari
per la valorizzazione architettonica del proprio territorio. Ma c’è da
chiedersi quante di queste strutture sono fruibili, funzionali e utilizzate per
la loro destinazione. Molte rimangono chiuse e pronte per essere nuovamente
restaurate. Quante di queste strutture sono a disposizioni di talenti e giovani
artisti ?
Ma ritorniamo
alla prima domanda. Chi è l’artista oggi ?
Oggi ( 16.09.
2013 ) mi piace ricordare Charles Aznavour un grande della chanson che ha venduto
oltre 100 milioni di dischi nel mondo.
Lui un
“artista della musica” ha registrato nel 1966 uno dei brani più celebri “La Bohème ” che racconta di un “artista pittore “… e fa così :
"Io vi parlo di un tempo che in questo momento non ha più valore
Vi parlo di Montmartre, dei fiori di lillà sbocciati alle finestre
Della nostra stanza colma di speranza e di un grande amore
Pittore vuole dire e poco da mangiare, ma lei non pianse mai...
La boheme, la boheme, era la nostra felicità
La boheme, la boheme, era la nostra bella età.
E nei caffè vicini, eravamo qualcuno che aspettava la gloria
Dei poveri si sa ma a dir la verità, ci credevamo tanto
Tanto che una tela poi si trasformava in un pasto caldo
E tutto senza un soldo intorno ad un camino, l'inverno non c'è più...
Vi parlo di Montmartre, dei fiori di lillà sbocciati alle finestre
Della nostra stanza colma di speranza e di un grande amore
Pittore vuole dire e poco da mangiare, ma lei non pianse mai...
La boheme, la boheme, era la nostra felicità
La boheme, la boheme, era la nostra bella età.
E nei caffè vicini, eravamo qualcuno che aspettava la gloria
Dei poveri si sa ma a dir la verità, ci credevamo tanto
Tanto che una tela poi si trasformava in un pasto caldo
E tutto senza un soldo intorno ad un camino, l'inverno non c'è più...
La boheme, la boheme, vuol dire vivere così
La boheme, la boheme, amare tutti e dire sì.
Molto spesso accadeva che al mio cavalletto, io passavo la notte
E disegnavo te che stavi lì per me, per ore ed ore intere
E poi alla mattina, morti si stanchezza, ci trovava il sole
E scendevamo insieme, tutti e due felici, a bere un buon caffé...
La boheme, la boheme, aver vent'anni insieme a lei
La boheme, la boheme, non l'ho rivista propriomai
Quando un giorno per caso, mi trovai a passare davanti ad una
casa
La casa di Montmartre, non vedo più i lillà e tutto sembra triste
La boheme, la boheme, amare tutti e dire sì.
Molto spesso accadeva che al mio cavalletto, io passavo la notte
E disegnavo te che stavi lì per me, per ore ed ore intere
E poi alla mattina, morti si stanchezza, ci trovava il sole
E scendevamo insieme, tutti e due felici, a bere un buon caffé...
La boheme, la boheme, aver vent'anni insieme a lei
La boheme, la boheme, non l'ho rivista proprio
Quando
La casa di Montmartre, non vedo più i lillà e tutto sembra triste
E sopra quella scala, non passa più una tela, ora é tutto
nuovo...
Io sono un gran signore che muore di dolore e che non piangemai
La boheme, la boheme, sento una voce e penso a lei
La boheme, la boheme, indietro non si torna mai..."
Io sono un gran signore che muore di dolore e che non piange
La
La boheme, la boheme, indietro non si torna mai..."
Cosa
è cambiato dal 1966 ad oggi ? La
sperimentazione, le tecniche di pittura e la ricerca di nuovi linguaggi
certamente. Per il resto ben poco, come diceva Aznavour:
<<<
Pittore vuol dire poco da mangiare ma tanta felicità >>>>.
Aldo Zisa
Sono abbastanza d'accordo con Aldo, un tempo l'artista aveva alle spalle un mecenate o un committente per cui riusciva a campare, oppure erano ricchi come Monet o Gauguin. Poi ci si è illusi con l'autodidattismo, con l'abolizione delle regole senza conoscerle (non come diceva Picasso) e tutti siamo diventati maestri e tutti andiamo alla ricerca dei critici per farci elogiare senza avere qualità ma con tanti soldi da buttare via, perchè i critici d'arte sono spesso come i promotori finanziari dellle banche che vendono titoli tossici spacciandoli per buoni.
RispondiEliminaIn conclusione oggi più che mai l'artista è quello che ha soldi, perché si può autopromuovere, può fare mostre in gallerie importanti anche all'estero per avere un buon curriculum e forse anche vendere.