giovedì 19 settembre 2013

Intervento di Aldo Zisa: "Chi è l'Artista, oggi?"




Chi è l’artista oggi?

Bella domanda. Ogni giorno ho una risposta diversa, mai la stessa.

Qual è il ruolo di un artista nella società d’oggi ?

Per questa domanda ho le idee un po’ più chiare dalla prima.

 

Per un paesaggista come me è anche promuovere l’immagine di un paese o di una città attraverso la realizzazione di mostre che la raffigurano. Rappresentare monumenti architettonici di centri minori può essere la strada da percorrere per la necessaria riappropriazione delle comuni radici storiche e culturali.

Il ruolo di un artista nel territorio è anche diffondere cultura e creatività artistica attraverso il confronto di diverse esperienze.

La condivisione d’esperienze, tecniche e linguaggi espressivi da parte di diversi artisti  è il punto di partenza per dare vita ad un movimento in grado di sviluppare una nuova tendenza artistica è segnare il tempo.

Ma per condividere, o litigare , occorre ritrovarsi, e per questo occorre un diverso approccio culturale tra le istituzioni e gli artisti.

Nell'ultimo ventennio in Italia sono stati utilizzati fiumi di denaro pubblico per il recupero-restauro di monasteri, conventi diroccati e palazzi nobiliari e la loro trasformazione in strutture ricettive culturali. Dalle grandi città ai piccoli centri tanti Enti pubblici hanno usufruito di finanziamenti comunitari per la valorizzazione architettonica del proprio territorio. Ma c’è da chiedersi quante di queste strutture sono fruibili, funzionali e utilizzate per la loro destinazione. Molte rimangono chiuse e pronte per essere nuovamente restaurate. Quante di queste strutture sono a disposizioni di talenti e giovani artisti ?



 

Ma ritorniamo alla prima domanda.   Chi è l’artista oggi ?

Oggi ( 16.09. 2013 ) mi piace ricordare Charles Aznavour un grande della chanson che ha venduto oltre 100 milioni di dischi nel mondo.

Lui un “artista della musica” ha registrato nel 1966 uno dei brani più celebri “La Bohème”  che racconta di un  “artista pittore “… e fa così :


"Io vi parlo di un tempo che in questo momento non ha più valore
Vi parlo di Montmartre, dei fiori di lillà sbocciati alle finestre
Della nostra stanza colma di speranza e di un grande amore
Pittore vuole dire e poco da mangiare, ma lei non pianse mai...
La boheme, la boheme, era la nostra felicità
La boheme, la boheme, era la nostra bella età.

E nei caffè vicini, eravamo qualcuno che aspettava la gloria
Dei poveri si sa ma a dir la verità, ci credevamo tanto
Tanto che una tela poi si trasformava in un pasto caldo
E tutto senza un soldo intorno ad un camino, l'inverno non c'è più...
La boheme, la boheme, vuol dire vivere così
La boheme, la boheme, amare tutti e dire sì.

Molto spesso accadeva che al mio cavalletto, io passavo la notte
E disegnavo te che stavi lì per me, per ore ed ore intere
E poi alla mattina, morti si stanchezza, ci trovava il sole
E scendevamo insieme, tutti e due felici, a bere un buon caffé...
La boheme, la boheme, aver vent'anni insieme a lei
La boheme, la boheme, non l'ho rivista proprio mai

Quando
un giorno per caso, mi trovai a passare davanti ad una casa

La casa di Montmartre, non vedo più i lillà e tutto sembra triste
E sopra quella scala, non passa più una tela, ora é tutto nuovo...
Io sono un gran signore che muore di dolore e che non piange mai
La
boheme, la boheme, sento una voce e penso a lei

La boheme, la boheme, indietro non si torna mai..."   


Cosa è cambiato dal 1966 ad oggi ?  La sperimentazione, le tecniche di pittura e la ricerca di nuovi linguaggi certamente. Per il resto ben poco, come diceva Aznavour:
<<< Pittore vuol dire poco da mangiare ma tanta felicità >>>>.

Aldo Zisa    



1 commento:

  1. Sono abbastanza d'accordo con Aldo, un tempo l'artista aveva alle spalle un mecenate o un committente per cui riusciva a campare, oppure erano ricchi come Monet o Gauguin. Poi ci si è illusi con l'autodidattismo, con l'abolizione delle regole senza conoscerle (non come diceva Picasso) e tutti siamo diventati maestri e tutti andiamo alla ricerca dei critici per farci elogiare senza avere qualità ma con tanti soldi da buttare via, perchè i critici d'arte sono spesso come i promotori finanziari dellle banche che vendono titoli tossici spacciandoli per buoni.
    In conclusione oggi più che mai l'artista è quello che ha soldi, perché si può autopromuovere, può fare mostre in gallerie importanti anche all'estero per avere un buon curriculum e forse anche vendere.

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