mercoledì 25 settembre 2013

Intervento di Pietro Cordici: "Chi è l'artista, Oggi?"


Durante l'incontro del 7 Settembre 2013 alla Sala Consialire di Acquedolci è intervenuto l'amico Pietro Cordici, con un discorso interessante sulla questione "Chi è l'artista, Oggi?", mettendo giustamente l'accento sulla tematica dell'inquinamento dei valori dell'arte con le intrusioni del mercato. La deriva che veniva derisa efficacemente da Andy Warhol, quando disse: "Un buon affare è la miglior opera d'arte".

Eccovi il testo dell’intervento di Pietro Cordici:
(foto di Benedetta Ziino)


"Chi è l’artista oggi?
L’arte del nostro tempo, se non viene vissuta come un fatto necessario dal pubblico, rischia di limitarsi ad essere una serie di oggetti. Il pericolo è che gli artisti continuino da soli il loro cammino ideativo, con il rischio di perdersi dietro al solo problema della “creatività”. Il pubblico, poi, potrebbe prendere la deriva di inseguire unicamente la moda del giorno. Il punto di incontro tra l’artista e il pubblico deve essere il dialogo. Un confronto intenso che produca un’autentica emozione che spinga l’osservatore a riconoscere qualcosa nell'opera. Cioè non solo capirla ma anche a viverla.
Bisogna scegliere se essere felici o essere artisti. Se essere nella vita o essere nell'arte  L’arte vuole più che dedizione, vuole tutto il nostro essere.
Per definirsi artisti, sentirsi fuori posto aiuta ma non basta. Fuori posto bisogna proprio starci, non soltanto sentirsi. Anche al costo di trovarsi “incompresi”.
L’arte chiede all'artista un sacrificio immane. L’arte può anche essere una vocazione, ma è comunque una scelta, non credo che Van Gogh poteva tirarsi indietro. L’artisti si immola per l’umanità. Guarda Van Gogh Gallery


L’artista va trattato con rispetto, di lui dobbiamo essere orgogliosi. Ha avuto un coraggio, che pochi hanno davvero: allontanarsi di un passo per riunirci tutti nel suo sguardo.
L’artista è colui che merita onori e successo, perché a lui onore e successo sono indifferenti. A lui interessa solo una cosa: l’arte per cui vive (senza recitare di fare i pittori e che pertanto realizzano ottimamente i lavori nell'arte  Non essendo scienziati, i creatori hanno tutto il tempo di gestirsi, attraverso il sistema dell’arte, senza essere sfruttati, i molti artisti per il bisogno di visibilità in quanto tale il sistema non riesce a capirli).



Dopo la prima e la seconda guerre mondiali, il centro dell’arte sono New York e Mosca, dove sono nate prestigiose istituzioni artistiche pubbliche e private. Quindi, Londra, Parigi, Vienna e Berlino non sono più le capitali culturali".


2 commenti:

  1. Caro Cordici,
    L'artista di oggi e quello di ieri,di oggi, di domani,di sempre.
    Finchè vivrà l'interprete colmo di attese emotive che esulta e palpita difronte alla meraviglia del nostro universo e vuole trasferirla ,tramite immagini, ad altri, per l'umanità c'è salvezza e speranza. Cosi sarà per l'arte della musica,delle lettere,della poesia.L'artista, è colui,che non fa chiasso intorno a se,non discute,non cerca spiegazioni,ne applausi,ne si confonde con chi pensa di sapere sulle cose dell'arte cercando gloria e successi fra strutture,comportamenti,cenacoli, premi, e consensi e se poi rimane un po di tempo,decidere di operare e fare,anche se tutto ciò che fa crolla alla vista di chi,consapevolmente, l'arte lo ha scelto,donadogli gli strumenti del cuore,della passione,dell'anima e fin da giovane età,si avvia a conquistare tutte quelle ricchezze che serviranno all'opera per farsi riconoscere, e se la vita e il mondo intero sarà stata avara di gloria e di riconoscimento, ci sarà sempre vivo un altro tempo, che lo riporterà alla luce e si riconosceranno i meriti:Van Ghog-Modigliani-Morandi-ecc.ecc.Tu vuoi evangelizzare gli imbrattatele? gli incapaci? gli impiegati di banca che dipingono?le mamme di casa? Lo sclerotico anziano? il giovane che fa l'arte,incontrando persone e passando il suo tempo fra becerate ed avvenimenti e vantandosi poi di illustri personaggi conosciuti dai cui crediti e vanterie?.....A Tutti questi non posso che augurargli di continuare,di elogiarli,e di confortarli,meglio un autore di immagini incolto, e privo d'ogni pur minimo battito del cuore e dalle mani monche,il cervello vuoto,piuttosto che vederlo fra uomini di un partito che vendono parole e di un delinqueste che uccide le donne,o un dittatore che manda nei forni crematori 6milioni di ebrei,caro,grande, artista Cordici,al di la di la di tutto ed io mi unisco a te, ma pensi davvero che tutti questi ingombrandi operatori senza arte,possono mai mandare influenzare l'arte o il vero artistista,quale io e te siamo, e se l'avverso destino non ci ha voluto fra i grandi, può tutto questo toglerci l'abilità che abbiamo acquisito e la consapevolezza del nostrosaper fare?....No, caro artista, e nulla mi farebbe ritornare indietro,perchè l'arte mi ha dato l'opportunità di capire e scegliere: Artista noto o grande maestro di scuola?....Una famiglia incantevole con dei figli di cui possiamo essere orgogliosi, o solitari girovaghi nel mondo degli sperduti e dei dimenticati?....Coraggio Pietro, tu non sai quale dono prezioso possediamo noi e quali regali meravigliosi riceviamo tutti i giorni,fra i tanti la gioia di essere maestro di tua figlia, e tu il padre di chi un giorno farà risplendere il tuo operato,le sue doti si sono rivelate ed io e soltanto io so quanto queste siano profetiche.Ti abbraccio........" Mio capitano"

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